giovedì 23 febbraio 2012

6 giorni sulla terra

Tante domande affollano la vostra mente in questo momento. Domande del tipo: Cos’è l’Anima? Siamo soli nell’Universo? Chi gliel’ha fatto al Cero di vedersi sto film? Partiamo dall’ultima.

Seconda Metà degli anni 90: Il Piccolo Cero ha due grandi passioni, i dinosauri e gli alieni, interessi che lo portano a divorare enormi quantitativi di libri illustrati sui primi e a collezionare e custodire gelosamente ogni articolo che trova sui secondi. Nel giro di qualche anno il Piccolo Cero ha costruito un nutrito archivio sulle attività aliene sulla terra affidandosi a fonti di indubbia autorità scientifica come Donna Moderna, Oggi e UFO Notiziario. Questo interesse (morboso a detta delle suore della scuola elementare) lo fa approdare alla fantascienza, filmica e cartacea, che sfama la sua sete di alieni e astronavi, così che l’interesse per gli UFO scema.

Ma come si sa, a volte ritornano, e oggi, il Cero ormai con qualche anno sulle spalle, scopre che stanno facendo sto film sugli alieni, per giunta un film italiano. Un film di fantascienza a basso budget, italiano, con gli alieni. Che vuoi di più?

Adesso che ho risposto alla prima domanda parliamo un pò del film. 6 Giorni sulla Terra, diretto da Varo Venturi, esplora la piaga sociale delle interferenze aliene, meglio note al grande pubblico come abduction o rapimenti alieni.

Qui una scioccante testimonianza


Come ci spiega il Profeta di Castelfidardo, è un problema serio, e guai a chiamare 6 Giorni sulla Terra film di Fantascienza, perché come ci spiega il regista sulla pagina di Facebook del film:

“questo è un film "realista", e ormai la gente, anche la meno informata, sente dentro di sè che c'è qualcosa che non va, e un film come questo gli potrebbe accendere una lampadina.. Diffondiamo la nostra energia a macchia d'olio, aiutiamo gli altri a capire che stiamo trattando LA VERITA', non fantascienza, semmai REALSCIENZA!!!”

Infatti Venturi si avvale della collaborazione del Professor Corrado Malanga, ricercatore dell’Università di Pisa noto per le sue teorie sui rapimenti alieni, e il film prende a piene mani dal lavoro del Prof.

Quindi non solo un film con gli alieni, ma un film che vuole rompere la congiura del silenzio sulle visite extraterrestri, un film che ha detta di Venturi ha dato fastidio a qualcuno in alto tanto da dare il via ad una violenta campagna di denigrazioni e sabotaggi.

Che poi Venturi non è neanche il primo a fare uscite del genere e a voler usare il cinema per fare luce sul mistero degli UFO. Già negli anni 70, gli anni ruggenti del cinema di genere, Mario Gariazzo ( Schiave Bianche Violenza in Amazzonia, L’Ossessa) aveva manifestato grande interesse per l’argomento alieni.

Tanto che in un intervista a Nocturno del 1996 dichiarava:

Sentite, non so se lo sapete ma io sono stato veramente un agente della NICAP e collaboratore della CIA, ora a distanza di anni posso dirlo perché ne sono uscito: sono venuto a conoscenza di documenti e informazioni segrete tali da poter affermare questo con cognizione di causa (che gli alieni siano malvagi, ndr) (…) ad ogni modo ho le prove concrete che questi esseri hanno aggredito delle persone … Pensate che alcune delle vittime testimoniano addirittura di aver avuto rapporti sessuali con gli alieni!”

Quest’ultimo sconvolgente tema è stato sviscerato da Gariazzo in Incontri molto … ravvicinati del quarto tipo.



Messo da parte tutto il baraccone/polverone (scegliete voi) sortogli intorno, 6 Giorni sulla Terra si rivela un film deludente.

Il protagonista Davide Piso (Massimo Poggio) è un professore universitario impegnato nello studio delle interferenze aliene tramite l’ipnosi regressiva degli addotti. Le sue ricerche lo hanno portato a scoprire il vero motivo dei rapimenti: gli alieni depositano le loro memorie nei corpi degli addotti che vengono usati come chiavette USB viventi. Quando il corpo dell’alieno muore, ne viene creato un altro in laboratorio in cui viene inserita la memoria di back-up: e ta-dan, l’alieno è come nuovo. E perché solo gli umani vengono usati come deposito? Perché gli umani sono l’unica razza dotata di quell’energia che chiamiamo Anima, di cui gli alieni hanno bisogno per sostentarsi e stanno tentando di rubarci tramite un programma di manipolazione genetica che va avanti dai tempi degli ominidi.

Immagino che siate un pò confusi. Lo ero pure io, perché tutte queste informazioni vengono sparate sullo spettatore nei primi quindici minuti di film in maniera tremendamente didascalica. Ecco il primo problema del film di Venturi è il costante info-dump che getta lo spettatore in un complesso e caotico universo che mescola scienza, teorie del complotto e religione. Un milieu che nelle mani di autori più consapevoli come Ken Russell ( Stati di Allucinazione), John Carpenter (Il Signore del Male) e perché no, pure Hideaki Anno (Neon Genesis Evangelion), ha sicuramente dato luogo a opere interessanti e intriganti, ma la sceneggiatura qui procede per accumulo di nuovi elementi e la vicenda risulta difficoltosa da seguire.

Torniamo a Davide Piso: le sue ricerche gli procurano ostilità da parte sia del mondo accademico, con la rettrice rompiballe, sia da parte degli ufologi stessi che lo ostracizzano. Ma un giorno Davide incontra Saturnia (Laura Glavan, scelta azzeccata, vale la visione del film) una ventenne che sostiene di essere stata rapita. Davide all’inizio è reticente ma Saturnia troieggia un po’ e lo convince a ipnotizzarla. Grave errore: Davide risveglia l’entità che dorme dentro Saturnia, Hexabor di Ur, che prende il controllo del corpo della giovinetta e la fa diventare pericolosa, così che Davide e i suoi collaboratori sono costretti a sedarla con eroina sintetica (“non ancora testata!” Si vanta l’assistente dopo averle scaricato un siringone in vena, alla faccia della prudenza!).

Davide decide di parlare ai genitori della giovine: i signori Gotha-Varano, oltre ad essere un pò contrariati ad affidare la figlia ad uno che gli somministra eroina come fosse la filtrofiore bonomelli, sono membri dell’Aristocrazia Nera,il ristretto gruppo di famiglie che controllano il mondo dall’alba dei tempi. Ah, e poi fanno Varano di cognome perché imparentati alla lontana con dei lucertoloni spaziali: Parenti serpenti, insomma. Che poi guarda caso appoggiano gli alieni nella loro macchinazione.

Davide è nei casini, i suoi collaboratori sono terrorizzati e la sera stessa uomini dei servizi segreti francesi (?) irrompono nel casale di Davide, decisi a riprendersi Saturnia (che verserà in stato semi-comatoso fino alla fine del film). I nostri eroi sembrano spacciati, ma vengono salvati in extremis da un agente segreto disertore.

In questo preciso momento ho sperato che il film decollasse, ma tempo di passare alla scena successiva e ho perso ogni speranza di prenderlo sul serio. Come ho già detto il film procede per accumulo, e non solo per quanto riguarda l’universo che gli fa da sfondo. Entrano in scena tanti, troppi personaggi, che non vengono sviluppati neppure il minimo sindacabile, di cui non si riesce a capire le motivazioni.

Venturi frulla dentro un pò di tutto, ma tutto sa di già visto: una sequenza di esorcismo standard, i raver-hacker ovvero i Johnny Mnemonic de Torpignattara, l’organizzazione segreta Kabala, talmente segreta che i membri vanno in giro in auto col simbolo sul parabrezza. Il militare dissidente. Butta un po di sesso (moscio) lì, un pò di azione (moscia) là. Certo c’è qualche momento di assoluto valore trash, come il prete eretico che riceve Piso mentre si sta facendo fare un bocchino da una suora.

Culmina tutto in un tecno-rituale travestito da rave, in cui tramite l’annullamento di una particolare frequenza, ( tre cifre, indovinate quali?) i nostri eroi riescono a distruggere Hexabor e a liberare l’anima di Saturnia, appena prima dell’arrivo delle forze di Kabala. Il film si conclude suggerendoci che lo scontro tra l’Aristocrazia Nera e gli alieni e la resistenza organizzata dai nostri è imminente.

Non riscatta il film nemmeno la regia, che quando va bene è anonima, quando va male rende incomprensibili le scene più concitate. Mettici pure una fotografia molto televisiva, iper-filtrata in post produzione che da all’ambiente un che di finto. E anche, i pochi, effetti in CGI non sono nulla di che.

Insomma, 6 Giorni sulla Terra è un occasione sprecata di fare finalmente un buon fantascientifico italiano. Alcune scusanti ci sono, come il budget irrisorio, ma non basta a giustificare una sceneggiatura tremenda e acerba. Non è un film nè divertente, nè interessante, nè originale.

Spero però che questa recensione abbia risposto ai vostri quesiti su anima e alieni. Me ne rimane uno però, come ha fatto una roba del genere a venire proiettata in un cinema?

TRAILER


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