giovedì 10 dicembre 2009

Lovecraft


Testi di Hans Rodionoff e Keith Giffen
Disegni di Enrique Breccia
Editore: Magic Press
ISBN
887759022X

Howard Phillips Lovecraft è uno strano bambino, incline ai voli con la fantasia e all'entusiasmo per il tenebroso e l'inconoscibile. Ma sul piccolo Howard grava un dono spaventoso, quelle stesse visioni che hanno fatto impazzire suo padre, ed è con riluttanza che si ritrova a dover custodire il Necronomicon, un libro maledetto che dà accesso a un'altra dimensione. Dalla sua eccentrica infanzia fino ai giorni della maturità, quando raggiunge il successo come maestro dei racconti del brivido H.P. Lovecraft resta a cavallo di quella linea sottile che separa la realtà dall'orrore dell'immaginazione, nell'eterna speranza di tenere a bada antichi dei e incubi senza forma. Una speranza che si sta ormai spegnendo.

Chiunque bazzichi nella letteratura e nel cinema fantastico è consapevole dell'impatto che hanno avuto le opere di Howard Phillips Lovecraft sull'immaginario moderno.Neanche il fumetto poteva restare incontaminato dall'influenza del Solitario di Providence,infatti i riferimenti all'interno della Nona Arte non si contano.Dalle citazioni di nomi e luoghi, come il celebberrimo Arkham Asylum dell'universo DC, fino alle tematiche fortemente debitrici del lavoro di Lovecraft di Hellboy .

Questo dovrebbe rendere il peso dell'icona del fantastico che Hans Rodionoff vuole omaggiare in questo lavoro.Un compito mica da niente insomma.

Ma Rodionoff affronta l'impresa in modo intelligente e originale,reimmagina la vicenda biografica di Lovecraft intrecciandola con i suoi racconti e l'universo da lui creato, generando una bizzarra commistione di realtà e fiction, in cui Lovecraft stesso diviene l'epicentro del'orrore cosmico di cui scrive.

Chi conosce anche a grandi linee la vita di Lovecraft resterà meravigliato dalla meticolosità del lavoro di ricerca svolto da Rodionoff, che dev'essere un fan-boy sfegatato visto la densità di citazioni e rimandi di cui dissemina l'opera.Ma questo sentito omaggio non si ferma ad una superficiale e pedissequa riproposizione di nomi e situazioni (ovvero ciò che dieci anni a questa parte si intende per omaggio) ma si spinge ancora più in profondità,attingendo direttamente alla fonte dell'angoscia che emanano le opere di Lovecraft: la sua visione della vita,dell'universo.

Un universo che nasconde più di quel che mostra, una realtà razionale che cade a pezzi e dalle cui crepe possiamo osservare scorci di orrore cosmico. E come se non bastasse, il povero Lovecraft è l'unico a rendersi conto di tale situazione, l'ultimo baluardo tra noi e Loro , una Cassandra inascoltata costretta a mettere per iscritto le sue ossessioni in racconti pubblicati su riviste da due soldi.

Il Lovecraft di Rodionoff è condannato dal dono di squarciare il velo di Maya, lo stesso dono che lo porterà a essere ricordato come grande scrittore, paradosso che l'autore risolve in maniera arguta, portando ad un cortocircuito tra realtà e finzione, che si scambiano continuamente i ruoli.

Tematiche che ricordano molto Il Seme della Follia di John Carpenter ,che non a caso firma l'introduzione al volume.

Se già la sceneggiatura è eccezionale (in origine proposta per il cinema) a renderla visivamente in modo sublime sono i disegni di Enrique Breccia, che alterna un tratto ruvido per le scene nel mondo “reale” con uno più rarefatto e morbido per quelle nel mondo d'incubo.Raramente ho visto illustrazioni tanto eleganti quanto disturbanti.

Lovecraft è una lettura irrinunciabile per ogni appassionato dei Miti di Cthulhu che si rispetti e per ogni amante del buon fumetto.Un'opera sorprendente e che merita ben più di una lettura.

Da tenere sul comodino, accanto al Necronomicon e al Libro di Eibon.

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